NextGenerationEU – Fondi Europei: istruzioni per l’uso

E’ frequente riscontrare un certo scetticismo quando si parla della possibilità di attingere a fondi europei, come se fossero un’opportunità inarrivabile e complessa.

Cercherò quindi di illustrare il funzionamento di questi bandi, provando a trasmettere quell’approccio strategico che occorre per aggiudicarsi i fondi, una parte dei quali consistono in contributi a fondo perduto.

Ogni azienda, ente pubblico, centro di ricerca, singolo ricercatore munito di un’idea ma non in grado di finanziarla, può realizzarla mediante l’aggiudicazione di Fondi Europei. I vantaggi ci sono da ambo le parti: il richiedente ottiene le risorse per sviluppare il proprio progetto, mentre l’UE, stabilendo alcune condizioni e “regole del gioco”, ottiene benefici che si riflettono sulla collettività (incremento della occupazione, inclusione sociale, sviluppo di nuove tecnologie, tutela dell’ambiente, scambio di buone pratiche).

Ogni 7 anni (da poco più di 20 anni). l’UE stanzia, un budget che ridistribuisce ai cittadini europei tramite bandi. Si tratta di un’enorme quantità di denaro pubblico, se si pensa che l’ultimo budget (2014-2020) era di oltre 960 miliardi di euro, mentre quello attuale è addirittura raddoppiato (causa COVID):

Il bilancio a lungo termine dell’UE per il periodo 2021-2027, insieme allo strumento per la ripresa NextGenerationEU, ammonta a 2.018 miliardi di euro a prezzi correnti (1 800 miliardi di euro a prezzi del 2018). Questa risposta senza precedenti contribuirà a riparare i danni economici e sociali causati dalla pandemia di coronavirus e contribuirà alla transizione verso un’Europa moderna e più sostenibile.

Il pacchetto comprende il bilancio a lungo termine, ossia il quadro finanziario pluriennale 2021-2027, da 1 211 miliardi di euro (1 074 miliardi di euro a prezzi del 2018), e lo strumento temporaneo per la ripresa, NextGenerationEU, pari a 806,9 miliardi di euro (750 miliardi di euro a prezzi del 2018).” (Fonte https://ec.europa.eu/info/strategy/eu-budget/long-term-eu-budget/2021-2027/whats-new_it)

E’ possibile suddividere i programmi di finanziamento in due macrocategorie: fondi diretti e indiretti. I primi, sono erogati direttamente dalla Commissione Europea attraverso bandi che si riferiscono al singolo programma (innovazione, ambiente, inclusione sociale). Tra i principali fondi diretti rientrano: Horizon Europe, Life, Erasmus +, con altri 30 su tematiche specifiche, ben descritti nel quadro d’insieme riportato a questo link della Commissione Europea )https://ec.europa.eu/info/funding-tenders/opportunities/portal/screen/home)

I fondi indiretti sono invece erogati attraverso bandi emanati dalle regioni e dai ministeri e puntano a migliorare ed accrescere gli aspetti socio/economico/ambientali di un territorio. Sono anche denominati “strutturali” in quanto consentono l’acquisto materiale di beni, attrezzature, ristrutturazione di sedi di aziende o associazioni.

In questo contesto, è necessario citare l’Interreg, per la cooperazione tra regioni dell’Unione Europea. Il programma stimola infatti, i rapporti e le collaborazioni tra organizzazioni, enti localizzati in territori confinanti. Tra questi Italia-Croazia, oppure Alcotra (Francia, Liguria e Piemonte); Spazio Alpino (regioni confinanti con le Alpi); Italia-Svizzera; Italia-Slovenia; ENI MED per i paesi del Mediterraneo, ecc.

Dopo questa panoramica generale, passiamo ad un approccio più pratico: – Come è possibile accedere e disporre di questi fondi?

Lavorare nell’ambito dei progetti europei, significa sviluppare un certo “strabismo”, perché ogni idea progettuale, così come ogni ente, azienda può presentare diversi aspetti di finanziabilità, ovvero può risultare conforme a diversi programmi di finanziamento, accrescendo le possibilità effettive di aggiudicarsi i finanziamenti. Nell’analisi delle percentuali di successo di un possibile progetto bisogna tener conto di diversi aspetti: un’analisi scrupolosa della corrispondenza e versatilità delle idee progettuali, rapportata alle varie calls e agli avvisi dei diversi programmi di finanziamento, ma anche una scrittura tecnica, in cui ogni parola trasmetta chiaramente ciò che si intende realizzare, nei modi e tempi previsti, nonché infine l’apporto che si intende trasmettere all’Europa in termini sociali. Ogni progetto deve sempre produrre un beneficio, una ricaduta positiva per la società. Molto banalmente: la produzione di un’auto elettrica comporta un vantaggio in termini ambientali, grazie ad una riduzione delle emissioni.

Tra gli elementi che contribuiscono a rendere un progetto vincente, figura infine la capacità di costruzione di realizzare un buon partenariato, che dovrebbe includere enti che abbiano una pregressa esperienza nell’ambito della progettazione europea e che magari abbiano già vinto dei progetti, insieme ad aziende che, partecipando per la prima volta, conquistano quella “bandierina stellata blu”, che li favorirà nella futura partecipazione ad altri bandi, coinvolgendoli in un proficuo circolo vizioso.

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